Piccoli prestiti per aprire un’attività: fondo perduto e agevolazioni

di | Maggio 5, 2022

I piccoli prestiti per aprire un’attività possono rappresentare lo strumento ideale per la realizzazione di un sogno. Tante persone, soprattutto tra i giovani, vorrebbero dare vita ad una loro iniziativa imprenditoriale: il problema è che le buone idee e la forza di volontà da sole non possono essere sufficienti. Servono anche delle risorse economiche: peccato che per ottenere dei finanziamenti tramite i canali tradizionali (banche e finanziarie) sia necessario possedere dei requisiti e offrire delle garanzie che non tutti possono presentare. In questa pagina andremo a scoprire quali sono i contributi a fondo perduto e le agevolazioni di cui può beneficiare chi intende avviare una sua nuova attività.

Piccoli prestiti a fondo perduto per nuove attività commerciali

Per favorire la nascita di nuove attività intraprese da giovani o da donne, il Ministero dello Sviluppo Economico tramite l’agenzia Invitalia promuove il programma ON Oltre Nuove Imprese a Tasso Zero. Le imprese ammesse possono beneficiare di un’agevolazione composta in parte da contributo a fondo perduto ed in parte da prestito a tasso zero, per un importo complessivo che può coprire fino al 90% delle spese ammissibili. Chi è alla ricerca di un piccolo prestito (quindi per importi inferiori ai 250.000 euro) non deve fornire alcun tipo di garanzia; se il progetto prevede l’acquisto di un immobile sarà invece necessario accendere un’ipoteca

Possono aderire al bando le micro e le piccole imprese che sono composte in prevalenza da giovani di età compresa tra i 18 ed i 35 anni oppure da donne di qualsiasi età. Il prestito a fondo perduto e a tasso agevolato può essere richiesto per l’avvio o lo sviluppo di attività già esistenti nel campo del commercio, dei servizi, del turismo e della manifattura. Le imprese che sono costituite da non più di tre anni possono ottenere un contributo a fondo perduto fino al 20% delle spese ammissibili più un prestito a tasso zero da restituire in 10 anni, per un importo complessivo che può arrivare fino al 90% delle spese ammissibili. Per le imprese costituite da più di tre anni ma meno di cinque, il contributo a fondo perduto non può andare oltre il 15%.

Piccoli prestiti agevolati per aprire una nuova attività

Resto al Sud è un’iniziativa che ha l’obiettivo di favorire l’apertura di nuove attività o lo sviluppo di realtà già esistenti. Il nome potrebbe far pensare che possano beneficiare solo gli imprenditori (o aspiranti tali) del Meridione, ma in realtà l’iniziativa riguarda anche altre zone del Paese. Può infatti partecipare al bando chi ha un’età tra i 18 ed i 55 anni ed ha intenzione di avviare una nuova attività nelle regioni del Mezzogiorno (Sicilia, Calabria, Puglia, Basilicata, Molise, Campania, Abruzzo e Sardegna), nelle isole minori marine, lagunari e lacustri della parte centro settentrionale del Paese e nelle zone del cratere sismico del centro Italia (Lazio, Umbria e Marche). Le attività finanziabili sono quelle che rientrano nei seguenti settori: attività produttive, fornitura di servizi a persone ed imprese, commercio, turismo, attività da liberi professionisti (in forma individuale o in forma societaria). Sono escluse le attività agricole.

Ovviamente quando si parla di piccoli prestiti per le nuove imprese gli importi sono decisamente differenti rispetto a quelli che vengono solitamente definiti piccoli prestiti personali. In questo caso l’importo dell’agevolazione (che può coprire fino al 100% delle spese ammissibili) non può andare oltre i 50.000 euro per ciascun richiedente (la somma può arrivare fino a 200.000 euro per le società composte da quattro soci). Nel caso in cui l’impresa sia esercitata in forma individuale, il finanziamento può arrivare fino a 60.000 euro. Grazie alle agevolazioni è possibile coprire per intero le spese ammissibili: il 50% del contributo è a fondo perduto, mentre l’altro 50% viene erogato sotto forma di prestito agevolato, con la garanzia del Fondo di Garanzia per le PMI e gli interessi a carico di Invitalia. Per far fronte alle esigenze di liquidità è prevista la possibilità di beneficiare anche di un ulteriore contributo a fondo perduto, che può arrivare fino a 15.000 euro per le imprese individuali e fino a 40.000 euro per le società.

Prestiti agevolati per giovani che vogliono avviare un’attività

Purtroppo tanti ragazzi si trovano in una situazione complicata: non studiano e non hanno ancora un lavoro. Chi ha il sogno di avviare una propria attività ha la possibilità di ricorrere alla misura Nuovo SELFIEmplyment, che permette di ottenere prestiti agevolati per giovani che vogliono avviare un’attività. In realtà il bando è aperto in modo più specifico ai NEET (ovvero a quei giovani che hanno almeno 18 anni che non sono impegnate in un percorso di studio o in attività lavorative; per loro è previsto l’obbligo di iscrizione al programma Garanzia Giovani prima del compimento dei 29 anni), le donne inattive di qualunque età ed i disoccupati di lungo corso. I prestiti agevolati vengono erogati per finanziare nuove attività di tutti i settori: produzione di beni, fornitura di servizi, commercio (anche come franchising), turismo e così via. Sono escluse solo le attività dei settori della pesca, dell’acquacoltura e della produzione primaria in agricoltura.

I prestiti sono agevolati perché vengono erogati senza garanzia, coprono fino al 100% delle spese ammissibili, sono a tasso zero e possono essere rimborsati in sette anni, con il pagamento delle rate che inizia dodici mesi dopo la concessione delle somme. E a proposito di somme, il prestito Nuovo SELFIEmployment è disponibile in tre diverse versioni:

  • con il microcredito si possono ottenere importi tra i 5.000 ed i 25.000 euro;
  • con il microcredito esteso si possono ottenere importi tra i 25.000 ed i 35.000 euro;
  • con i piccoli prestiti si possono ottenere importi tra i 35.000 ed i 50.000 euro.

I finanziamenti possono essere richiesti da imprese individuali, da società di persone e da società cooperativo o cooperative sociali con meno di nove soci (a patto che non siano costituite da i più di 12 mesi e, se non lo sono ancora, che vengano costituite entro 90 giorni dall’ammissione al finanziamento) e da associazioni professionali e società di professionisti (costituite da meno di un anno).

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