Piccoli Prestiti INPDAP 2024: tempi di erogazione, calcolo rata, tabelle e rinnovo

di | Ottobre 18, 2021

INPDAP, nonostante la fusione con INPS continua ancora a conservare la sua funzione di ente erogatore di prestiti di piccola entità, che i richiedenti possono rimborsare integralmente con piccole rate mensili di ammortamento. Vediamo perciò in dettaglio quali sono i tempi di erogazione dei piccoli prestiti inpdap, il calcolo della rata, le tabelle e l’eventuale rinnovo.  

Calcolo rata piccolo prestito INPDAP 2024: simulazione online

I piccoli prestiti INPDAP sono delle piccole somme di denaro, in genere al di sotto dei 5.000 euro, erogate dall’ente in questione per l’assolvimento di spese urgenti o comunque di piccola entità, a tutti coloro che ne fanno legittima richiesta e che appartengono obbligatoriamente a specifiche categorie di richiedenti, come: dipendenti pubblici, statali e pensionati della pubblica amministrazione. Il piccolo prestito può essere richiesto anche da chi ha un contratto nel pubblico impiego, ma a tempo determinato, purché sia estinto nell’arco di tempo della durata del contratto con la pubblica amministrazione.

Il prestito di queste esigue somme di denaro è regolato da un apposito decreto legge: D.L. 201/11, convertito successivamente in legge (L. 214/11).

Per avere una chiara idea di come funzioni il prestito, come calcolare la rata e gli eventuali interessi connessi, è sicuramente molto utile, se non necessario, effettuare una simulazione online delle condizioni di prestito. La simulazione può essere eseguita direttamente online, collegandosi al sito ufficiale dell’INPS e compilando il form con i propri dati. Una volta entrati nell’Homepage, occorrerà entrare poi dentro la pagina Servizi online e seguire il seguente percorso: Elenco di tutti i servizi > Gestione dipendenti pubblici > Simulazione calcolo piccoli prestiti e prestiti pluriennali.

Naturalmente, il sistema prevede di calcolare diverse tipologie di prestito, al fine di calcolare esattamente il prestito a cui siamo interessati. A questo proposito occorre sapere che le tipologie di simulazione sono tre:

  • Simulazione prestito INPDAP, che consente di calcolare l’importo massimo e minimo di tutti i prestiti di cui il richiedente può beneficiare, tenendo conto di due dati obbligatori che devono essere forniti in fase di simulazione e cioè, la data di nascita del beneficiario e l’importo netto dello stipendio annuale;
  • Simulazione per rata ideale, che serve comprensibilmente a ottenere una stima ipotetica dell’importo finanziabile con INPDAP. Nel form, oltre alla data di nascita e allo stipendio netto, occorre segnalare anche il valore della rata mensile che si intende rimborsare mensilmente;
  • Simulazione INPDAP per importo specifico, in questo caso oltre ai dati obbligatori, di cui sopra, occorrerà inserire il valore esatto dell’importo che si intende richiedere. In questo caso, il sistema proporrà la tipologia di finanziamento più adeguata a seconda del caso.

Si tratta quindi di un servizio davvero utile e soprattutto molto intuitivo da usare nel caso in cui vi trovaste nella condizione di dover effettuare una simulazione di prestito INPDAP e nel caso in cui doveste scegliere la soluzione più adeguata al vostro caso specifico. Inoltre, collegandosi al sito INPS avrete sempre la possibilità di monitorare l’esito della vostra richiesta ed eventualmente modificarla subito nel caso in cui fosse incompleta o respinta.

Per rendere la simulazione di prestito il più efficace possibile, sul sito dell’INPS, sono a disposizione le tabelle riassuntive dei tassi di interesse che consentono di calcolare con maggior precisione la rata del prestito in relazione agli interessi. Vediamo come funzionano e quali sono i coefficienti di riferimento.

Tabelle dei piccoli prestiti INPDAP 2024: come funzionano

Per calcolare correttamente la rata mensile che servirà poi a rimborsare l’importo finanziato, sono a disposizione sul sito dell’INPS, le tabelle riepilogative per calcolare i tassi di interesse maturati sul finanziamento. Si tratta di una sorta di prontuario per determinare l’importo di un prestito in relazione alla rata da rimborsare e in tutti i casi i prestiti vengono erogati con la cessione del quinto sullo stipendio o sulla pensione.

Come si evince dalle tabelle disponibili per la consultazione sul sito INPS, il rimborso dei piccoli prestiti INPDAP varia da 1 a 4 anni. Tuttavia, in alcuni casi, è possibile ricorrere a soluzioni personalizzate che, comunque, devono essere necessariamente utilizzate dai sottoscrittori per il pagamento di spese di piccola entità. Inoltre, le tabelle consentono non solo di determinare l’importo di un prestito in funzione della rata da rimborsare, ma consentono anche di prendere visione degli interessi di differimento e dei debiti residui in relazione al tipo di prestito. In relazione ai piccoli prestiti è opportuno visionare le attuali tabelle specifiche presenti sul sito ufficiale dell’INPS, con i rispettivi coefficienti di calcolo che, generalmente possono variare di qualche centesimo il loro valore annuale, rimanendo intorno alle seguenti percentuali:

  • Tabelle 4-7: per piccoli prestiti quadriennali, triennali, biennali e annuali  con tasso di interesse al 4,25%
  • Tabella 8: relativa ai coefficienti per il calcolo degli interessi di differimento che si ottiene moltiplicando l’eventuale rata cedibile per il coefficiente relativo al tipo di prestito e al numero dei giorni di differimento.

Le tabelle sono quindi un’ottima guida alla scoperta dei finanziamenti INPDAP e al loro funzionamento. Vediamo adesso, in dettaglio quali sono i tempi necessari per l’erogazione di un piccolo prestito. 

Tempi di erogazione piccolo prestito INPDAP 2024: quanto è l’attesa media?

Per quanto riguarda le tempistiche di attesa per l’erogazione di un piccolo prestito INPDAP, generalmente dobbiamo considerare che sono piuttosto variabili e molto dipende dal tipo di prestito che viene richiesto e dalle modalità di inoltro della domanda. In generale l’attesa media per ottenere un piccolo prestito non è lunga e si aggira intorno ai 60 giorni circa, a partire dalla ricezione della domanda di prestito da parte dell’ente erogatore. Si tratta di un periodo piuttosto sufficiente per consentire all’ente creditizio di effettuare una serie di valutazioni sulla base di criteri oggettivi e per consentire di inoltrare la domanda secondo le modalità obbligatorie prescritte.

Nel caso specifico dei piccoli prestiti, la domanda può essere inoltrata in due modalità: se il soggetto richiedente è un dipendente della pubblica amministrazione oppure di un ente deputato allo svolgimento di un pubblico servizio, la domanda deve pervenire telematicamente mediante l’istituto di appartenenza del soggetto che ne fa richiesta; diversamente, se il soggetto che effettua la richiesta è un pensionato, allora la domanda può pervenire esclusivamente per via telematica. Questa differenza nella modalità di presentazione della domanda può comportare una differenza, specialmente nelle tempistiche di erogazione del contributo, che tuttavia si mantengono piuttosto brevi.

Una volta recapitata la domanda, infine, vengono valutate, da parte della Segreteria dell’Ufficio o dalla ragioneria Territoriale dello Stato, il merito e l’affidabilità del richiedente. La celerità dell’erogazione di un piccolo prestito INPDAP è favorita anche dal fatto che non occorre presentare una vera e propria causale nella domanda di finanziamento e, di conseguenza, trattandosi di una cifra piuttosto contenuta anche la documentazione necessaria è relativamente più esigua, specialmente se confrontata con i prestiti pluriennali – altra tipologia di credito INPDAP – che invece necessitano di più passaggi e di maggiore documentazione da sottoporre al vaglio dell’ente.

Un altro grande vantaggio posseduto dai piccoli prestiti, è la possibilità di rinnovo da parte del soggetto richiedente. Ma in che modo è possibile rinnovare un piccolo prestito INPDAP? Vediamolo di seguito.

Come rinnovare i piccoli prestiti INPDAP 2024

Un piccolo prestito INPS o ex INPDAP, può essere certamente soggetto a rinnovo, tuttavia occorre tenere presente che è obbligatorio che sia trascorso un tempo sufficiente per l’ammortamento del prestito in corso e, a seconda della tipologia di prestito richiesta, l’intervallo di tempo che deve trascorrere tra la prima richiesta e la successiva richiesta di rinnovo varia nel seguente modo:

  • 6 mesi, nel caso di piccoli prestiti annuali;
  • 12 mesi per i prestiti biennali;
  • 18 mesi per i prestiti triennali;
  • 24 mesi per i prestiti quadriennali.

Queste tempistiche sono necessarie per far maturare la possibilità, da parte del richiedente di poter effettuare una richiesta di rinnovo, ma attenzione, anche nel caso in cui si fosse riusciti a estinguere il rimborso del prestito finanziato prima della scadenza delle rate, anche in questo caso occorrerà far passare l’intervallo di tempo necessario. In pratica, aver restituito l’importo prima della scadenza delle rate, non dà diritto a effettuare una nuova richiesta di prestito, ma sarà necessario comunque far trascorrere l’intervallo di tempo obbligatorio. Tecnicamente, infatti, nel momento in cui si opta per un rinnovo del prestito, dopo che sono trascorsi i mesi previsti per il rinnovo, l’INPS procederà a estinguere il debito in essere recuperando il debito residuale nel momento in cui verrà attivato il nuovo rimborso richiesto, andando a cumulare le vecchie rate non ancora rimborsate con quelle del nuovo prestito richiesto.

Le procedure per inoltrare la domanda di rinnovo, sono le stesse per effettuare la richiesta e sono comprensive anche della simulazione di calcolo mediante utilizzo delle tabelle.

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