Prestiti a pignorati 2024: tutti i modi per riceverli, anche senza busta paga

di | Maggio 5, 2023

Quando si subisce un pignoramento si va incontro ad un espropriazione forzata di un bene di proprietà. Naturalmente perché si configuri un pignoramento, occorre che si verifichino alcune precise condizioni che portano la banca a procedere in questa direzione. Spesso e volentieri l’espropriazione coinvolge un bene di natura immobiliare e, purtroppo, quando si viene a configurare una situazione di pignoramento le conseguenze per chi ne è sottoposto sono molto ingombranti sotto diversi punti di vista. Infatti, il pignoramento è una situazione che va ad intaccare la posizione economico finanziaria del soggetto coinvolto a tal punto che i pignorati (così vengono chiamati tutti coloro che subiscono un pignoramento) non possono nemmeno richiedere un prestito oppure un finanziamento, e comunque incontrano non poche difficoltà nel farlo. Tuttavia, se fino a qualche tempo fa per i pignorati era molto difficile ottenere un prestito, al giorno d’oggi, fortunatamente, le cose sono un po’ migliorate. Vediamo quindi tutte le possibilità esistenti per ricevere un prestito in caso di pignoramento e in assenza di busta paga.

Tutte le possibilità per ricevere un prestito in caso di pignoramento

Prima di osservare in dettaglio le possibilità per ricevere un prestito in caso di pignoramento occorre fare una doverosa premessa che già abbiamo in parte fatto in apertura. Il pignoramento è una situazione molto delicata sul fronte finanziario e tutti coloro che ne sono sottoposti incontrano sempre molte difficoltà di accesso al credito. Questo perché il pignoramento non è altro che un atto giudiziario che comporta l’espropriazione di un bene a fronte di un debito molto elevato che il titolare non riesce a sanare. Tuttavia il pignoramento non colpisce la proprietà del bene, ma solamente la disponibilità di esso. In altre parole, il proprietario del bene pignorato continua a conservare la titolarità del bene ma non può disporne liberamente, almeno fino a quando l’atto di pignoramento continua a rimanere valido. Per quanto riguarda la validità dell’atto di pignoramento, poi, dobbiamo precisare che esso rimane in essere fino a quando non sono state soddisfatte tutte le pretese avanzate dagli eventuali creditori.

Tutto ciò pone il debitore in una posizione di indisponibilità del proprio patrimonio o quanto meno esso non può disporne nella sua interezza ed è proprio in questa indisponibilità che risiede la motivazione sottesa alla reticenza degli istituti di credito nel concedere un prestito di fronte alla presenza di un atto di pignoramento.

Tuttavia, come abbiamo detto poco fa, la situazione è molto migliorata e anche chi si trova nella spiacevole situazione di subire un pignoramento può chiedere, e anche ottenere, un prestito.

Come prima cosa, occorre verificare quali siano le finanziarie e gli enti di credito che prevedono finanziamenti ai pignorati. La ricerca può anche essere intrapresa preliminarmente online, vagliando le condizioni proposte dalle diverse banche. Attraverso la ricerca online, infatti, è molto semplice entrare in contatto con le finanziarie che prevedono finanziamenti ai pignorati e, in molti casi, è possibile anche ottenere un preventivo online, che aiuta a orientarsi nella scelta della migliore soluzione. Generalmente, le finanziarie che concedono prestiti in caso di pignoramento erogano prestiti secondo tre tipologie:

  • Cessione del quinto;
  • Prestiti con garanzie alternative;
  • Prestiti cambializzati.

Queste sono le tre tipologie di finanziamento in caso di pignoramento. Vediamole in dettaglio.

Cessione del quinto

Questa forma di prestito personale viene concessa a tutti coloro che sono in possesso di un documento di reddito derivante da un contratto di lavoro oppure da un assegno pensionistico di qualche genere. Mediante questa modalità è possibile anche richiedere la cessione del quinto per poter ottenere un consolidamento debiti e cioè la possibilità di riunire in una sola e unica rata mensile tutti i debiti ancora insoluti in modo da ammortizzare non solo le rate mensili da corrispondere ma anche abbattere i tassi di interesse che potrebbero essere troppo eccessivi. Di solito si tratta di una forma di prestito molto gettonata da coloro che hanno subito un pignoramento poiché non sono richieste particolari garanzie per avere accesso al credito né particolari giustificativo relativi alla spesa da sostenere. L’unico requisito indispensabile per poter ottenere un prestito mediante questa possibilità è appunto la certificazione di una qualche forma di reddito.

La cessione del quinto è tutelata dalla presenza del contratto di lavoro, infatti, nel caso in cui, per una qualsiasi ragione il contraente perdesse lavoro, cadrebbe anche la possibilità di ammortizzare le rate mediante cessione del quinto. Solitamente questo genere di prestito prevede un tasso di interesse fisso per tutta la durata del piano di rimborso e un numero di rate che possono andare massimo fino a 120 (10 anni).

Prestiti con garanzie alternative

Questa tipologia di prestito è pensata soprattutto per tutti coloro che hanno subito un pignoramento ma non sono in possesso di un contratto di lavoro subordinato (a tempo indeterminato o determinato) e che, invece svolgono la libera professione oppure sono in possesso di partita IVA o di un qualche forma contrattuale che rientri nella fattispecie del lavoro atipico. Possono richiedere questa forma di prestito anche gli inoccupati e i disoccupati.

Un prestito con garanzia alternativa consente a tutti coloro che ne facciano richiesta di presentare agli enti di credito delle garanzie alternative per ottenere liquidità immediata di cui disporre. Sono garanzie alternative:

  • beni immobili da ipotecare;
  • beni mobili di elevato valore (gioielli, macchine, beni di lusso, ecc.);
  • piccoli capitali da investire;
  • quote associative.

Solitamente è piuttosto difficile che un pignorato possa disporre di tali garanzie e perciò la soluzione migliore è quella di ottenere un prestito con garante. Il garante è una figura che entra in gioco quando il richiedente del credito non ha la capacità finanziaria di ammortizzare le rate del debito e quindi si rende necessaria la presenza di qualcuno che sia disposto a fare da garante con l’ente di credito. Si tratta di una figura delicata poiché il garante sarà colui sul quale la società di credito potrà rivalersi in caso di insolvenza del titolare del debito. Di solito il garante, che rientra a pieno titolo nelle garanzie alternative è una figura molto vicina al richiedente e tra i quali deve necessariamente esserci un alto livello di fiducia (padre-figlio, coniugi, fratelli ecc.).

Prestito cambializzato

La terza e ultima possibilità che un pignorato ha a disposizione per richiedere un prestito è quella del prestito cambializzato. Si tratta di una tipologia di prestito che in verità non differisce molto da un prestito di tipo tradizionale, se non per il fatto che i prestiti cambializzati possono anche essere usufruiti da tutti coloro che, per qualsiasi ragione siano stati protestati oppure abbiano subito un pignoramento, al contrario invece del prestito classico che risulta essere un prestito a cui le categorie di pagatori che abbiamo appena elencato hanno molto difficoltà ad accedervi.

Questo tipo di prestito si basa infatti sulla cambiale la quale, essendo un titolo creditizio con effetto esecutivo, funge da garanzia per il creditore. Infatti, dopo l’applicazione del bollo con finalità di vidimazione e la successiva firma del beneficiario sarà possibile procedere con il pignoramento del bene qualora egli dovesse rivelarsi insolvente. Proprio in un contesto di insolvenza la cambiale accelera il processo di pignoramento a causa dei suoi immediati effetti esecutivi ma, è pur vero che occorre essere in possesso di beni aggredibili, in assenza dei quali non è nemmeno possibile procedere con la richiesta di un prestito cambializzato.

Come abbiamo visto ogni tipologia di prestito prevede dei punti a favore e a sfavore. Indubbiamente non esiste la tipologia di prestito migliore in assoluto, molto dipenderà dalla singola circostanza. Tuttavia è pur vero che, forse, la tipologia di prestito migliore o, comunque, quella considerata più sicura dagli enti di credito e anche più semplice per ottenere liquidità immediata è quella di presentare un garante che, naturalmente dovrà essere in possesso, a sua volta, di una qualche forma di reddito certa e stabile.

Prestito senza busta paga in caso di pignoramento: è possibile?

Come abbiamo potuto riscontrare la presenza di una forma di reddito è fondamentale per ottenere un prestito finanziario, in assenza della quale è pressoché impossibile sperare di ottenere un prestito. Nessuna banca o ente di credito è disposta a prestare un capitale in assenza della certezza di potervi rientrare in possesso. Inoltre, la presenza di un pignoramento complica ulteriormente la posizione finanziaria di un soggetto pertanto richiedere un prestito in queste circostanze può essere davvero difficile. Nella malaugurata ipotesi in cui si verificasse un pignoramento e il titolare del bene fosse sprovvisto di busta paga, la sola possibilità per ottenere una qualche forma di credito è quella di farsi aiutare da un garante. Tuttavia, anche qualora ci fosse qualcuno disposto a farsi da garante non è detto che la banca o l’ente di credito eroghino il prestito, questo perché una garanzia alternativa a quella tradizionale del reddito è sempre considerata una deroga alla regola e non sempre gli enti di credito sono disposti a correre il rischio. Può capitare pertanto, che gli enti di credito respingono la richiesta di accesso al credito mediante garanzia alternativa e spingendo direttamente il garante a richiedere personalmente il prestito.

Pertanto, come abbiamo potuto vedere, malgrado le possibilità siano concrete, richiedere un prestito in caso di pignoramento è però molto difficile. Occorre quindi sapere fin da subito che occorrerà avere garanzie alternative molto solide e possibilità di beni da poter ipotecare.

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